La partecipazione alla Le Mans Classic vale già di per sé una stagione. Ma naturalmente la voglia vien mangiando, perciò dopo la certezza di essere al via della regina delle gare per auto classiche a ruote coperte, cosa per nulla scontata date le tante richieste e conseguentemente l’attenta selezione operata dall’Organizzatore Peter Auto, ci si pongono i successivi obbiettivi. Primo fra tutti, ovviamente, vedere la bandiera a scacchi! Che in una maratona come la classica francese, corsa sulla distanza delle tre manche di un’ora ciascuna, di giorno e di notte, su un tracciato dalle medie elevatissime dove si “tira il collo” a vetture con oltre mezzo secolo sulle spalle, non è affatto scontato!
Quindi la spedizione a Le Mans di Alfa Delta, che ha portato al traguardo le due Giulietta SZ “Coda tronca” del 1961 schierate nel “Plateau 3” (auto costruite dal 1957 al 1961), può senz’altro essere archiviata come una missione compiuta! Peraltro, Roberto Restelli, titolare Alfa Delta in gara con la SZ #57, pur non essendo certo nuovo a competizioni di alto livello è rimasto letteralmente rapito dall’atmosfera della Le Mans Classic, che ha definito “un’esperienza molto bella. Per un appassionato è davvero fantastico vivere un evento come questo, sia in pista sia per il contorno”.
Solo dopo la bandiera a scacchi si guarda alla classifica finale, che certamente può rappresentare la ciliegina sulla torta. In questo senso, senza qualche fuori programma, la classifica avrebbe potuto rendere maggiore giustizia al potenziale espresso dalle Giulietta SZ della squadra varesina. Basti pensare che la vettura (di 1.300 cc) pilotata da Restelli ha toccato sulla parte iniziale del lungo rettifilo dell’Hunaudieres la “stratosferica” velocità di 225 km/h. Contrattempi che non hanno comunque limitato il sapore dolce del risultato finale complessivo, perché la SZ #57 di Antonio Carrisi e Roberto Restelli, ai quali si sono aggiunti Jean Luc Papaux e Jacques Sandoz dopo la rottura del motore in prova della loro TZ che non ha potuto prendere il via, si è piazzata al 30.mo posto assoluto, nella classifica per indice di performance, mentre la SZ #75 pilotata da Mathias Korber, Christian Ondrak e Bernd Georgi, ha concluso 38.ma. Su ben 75 partenti! Che è tanta roba se pensiamo che le “Giuliettine” avevano il motore con la cilindrata più piccola dell’intero lotto, per giunta su un tracciato veloce come quello de la Sarthe.
Per la SZ #57 la gara è partita subito in salita. Un problema al cambio durante le qualifiche ha “condannato” Carrisi-Restelli ad una partenza dal fondo della griglia. Nelle concitate fasi del via, un concorrente a meta gruppo è rimasto “piantato” scatenando il caos nel plotone di auto che seguivano, praticamente, bloccando quelle delle ultime file. Come se non bastasse, oltre ad una penalità inflitta a Restelli, durante un passaggio sul traguardo la fotocellula non captava il segnale del trasponder “regalando” un giro in più alla SZ #57. L’inedito quartetto, con l’aggiunta di Papaux e Sandoz, tuttavia non si perdeva d’animo e nelle due manche successive risaliva costantemente la china fino all’incredibile, data la mole di disavventure, 30.mo posto finale. La SZ #75 ha invece marciato come un orologio nelle prime due manche, tanto che avrebbe potuto ambire ad una posizione non lontano dalla 20.ma, ma anche in questo caso il parapiglia alla partenza spediva nella sabbia Christian Ondrak, che perdeva minuti preziosi prima di essere trainato e riprendere la pista agguantando la 38.ma posizione finale.
Ora, dopo l’ultimo mese e mezzo particolarmente impegnativo, con la partecipazione a ben cinque eventi, i tecnici Alfa Delta potranno tirare un po’ il fiato, con il ritorno in pista previsto per l’ultimo weekend di agosto al Paul Ricard.